Graduatorie provinciali scuola 20/21- 21/22. Format di compilazione, disastro ecumenico.
Sin dall’inizio dall’apertura delle GPS, 22 Luglio u.s.ndr, per l’inserimento dei dati, molti docenti, la stragrande maggioranza precari, si sono avventurati nella compilazione del format o piattaforma con le credenziali di istanze online. Con grande rammarico gli stessi docenti hanno constatato che la piattaforma in questione va sovente in confusione per usare un eufemismo. Talvolta non si riesce ad entrare e se entri dopo 2 minuti vieni scaraventato fuori, successivamente appare “errore 404, sistema non disponibile, server not found”. Chi riesce, dopo varie peripezie digitali i più tenaci, e dopo aver riempito tutti i campi di interesse del format per più di un’ora, perdono tutti i dati inseriti e devono ricominciare da dove hanno iniziato. Fermo restando che nel periodo di massima “interazione” da parte dei docenti, generalmente nel primo pomeriggio, la piattaforma si blocca. Si riscontra, quindi, una piattaforma colabrodo, che richiede costanti interventi tecnici, che cassa i dati, che non è assolutamente lapalissiana, infatti non si visualizza il punteggio, e non è snella come affermato il Miur prima di potervi accedere. Inoltre il Miur ci mette del suo con repentini cambiamenti in itinere al format, modificando e rimodulando parti del format, vedi il punto 17 che riguarda le preferenze. Per andare incontro alle modifiche apportate, chi già aveva compilato entra in un tunnel senza uscita , non riesce più ad entrare nel format, a molti non permette di effettuare il login, ad altri appare la scritta “sistema non disponibile” e intanto aumenta la paura di non farcela, di non potersi includere, di non potere inviare o inoltrare l’istanza nuovamente, visto che il tempo è risicato. Ci si chiede se ciò non sia, a pensarla bene, un evidente pressappochismo oppure mancanza delle cosiddette competenze chiavi, fondamentali. Considerata l’imminente scadenza sarebbe giusto un restayling tecnico della piattaforma e, conseguentemente, una doverosa proroga della scadenza, dando la possibilità ai docenti di essere certi di potersi censire in sicurezza.
Prof. Giuseppe Arnone.