La battaglia della IPPOCRATE LU S.R.L è appena iniziata!
Anzi. E’ iniziata da qualche anno nello stesso momento in cui abbiamo deciso di intraprendere i percorsi di abilitazione all’insegnamento in Romania. Abbiamo curato, nel dettaglio, il percorso formale-burocratico statuito dalle direttive comunitarie affinché venissero riconosciuti in tutto il territorio dell’Unione Europea.
I percorsi in Romania sono iniziati per far fronte all’inerzia del Ministero dell’Istruzione Italiano, reo di non aver attivato i percorsi di abilitazione per diventare insegnati!
La strada della Romania è stata sostanzialmente imposta dal comportamento del Miur.
Inoltre, è lo stesso Ministero che, con l’emanazione di alcuni decreti di riconoscimento di titoli di abilitazione conseguiti in Romania da docenti italiani che avevano conseguito, in Italia, il titolo di laurea, ha ingenerato il sicuro convincimento della validità dei percorsi rumeni.
Del resto, sulla validità del percorso rumeno svolto, non ci sono dubbi: il Ministero dell’Educazione della Romania ha scritto a chiare lettere nei certificati di Adeverinta che i docenti possono svolgere, in Romania, la professione di insegnate!
Il Miur, invece, con l’avviso 5636/2019 del 02.04.2019 ha bloccato i riconoscimenti! E lo ha fatto con una nota motivata genericamente senza prendere posizione su ogni specifico caso! In tal caso è stato violato anche il principio del rispetto delle norme sul procedimento amministrativo.
Perché il Miur ha emanato l’avviso 5636/2019?
Perché il caso Romania stava iniziando a fare concorrenza alle “lobby”.
Cosa è successo: dopo la presentazione delle prime domande di riconoscimento dei titoli conseguiti con il sistema della cd. Formazione Mista (laurea in Italia e Tfa in Romania), il MIUR si opponeva chiedendo “l’attestazione dell’autorità competente” ovvero un documento rilasciato dal Ministero dell’Istruzione Rumeno che espressamente indicasse:
– le fasce d’età degli alunni a cui è consentito insegnare;
– l’ambito disciplinare che l’interessato può insegnare;
– che il percorso svolto conferisse il diritto di insegnare nel proprio ambito disciplinare nell’insegnamento pre-universitario in Romania.
La richiesta è illegittima (come rilevato già dal Tar Lazio).
Riteniamo, con ragionevole grado di certezza, che sia l’Italia a dover apporre tale attestazione e non, come correttamente dice il CNRED, la Romania!
Dopo le prime avvisaglie, il Miur ha comunque riconosciuto i titoli di formazione di docenti italiani – Scarica Decreto
Ma l’atteggiamento del Ministero è stato poco corretto anche laddove non ha riscontrato le istanze nei 120 giorni dal momento della presentazione delle stesse! Il Miur, come stabilito da precise normative di legge ha il dovere di emettere un provvedimento (sia esso di riconoscimento, rigetto o interlocutorio) nel termine di 120 giorni! E non l’ha fatto.
Sono stati, così, attivati i ricorsi avverso il silenzio dell’Amministrazione che hanno portato ad una generale disfatta del Miur!! Il Tar ha condannato il Ministero a rifondere le spese legali per la proposizione dei giudizi!
Dopo la decisa presa di posizione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, il Miur, finalmente, ha inteso emanare una nota che sarà la base di tutti i successivi decreti di rigetto!
Ma il Miur continua, anche dopo la nota, a riconoscere i percorsi di formazione conseguiti da cittadini rumeni che hanno conseguito, in Romania sia la laurea sia il Tfa! Ma che differenza c’è, in Europa, tra titoli aventi lo stesso livello di qualifica?
La risposta è una sola: non esistono differenze, almeno in Europa! Ma il Miur continua a discriminare i cittadini a seconda di dove abbiano conseguito un titolo di laurea (del resto riconosciuto dal Ministero della Romania consentendo l’accesso al successivo percorso formativo post-lauream).
Il mancato riconoscimento dei titoli conseguiti in Romania significa che l’Italia ha scelto di non voler stare più in Europa! La nostra domanda è una: l’Europa esiste o no? Se esiste, non vi è dubbio alcuno che i titoli conseguiti in Spagna, Francia o Romania siano spendibili in Italia, Germania e Romania!
Se l’Europa non esiste, è corretto il comportamento del Ministero!
Noi crediamo che l’Europa esista! Ci opporremo a questa illegittima presa di posizione del Miur e della dott.ssa Palermo. Il nostro obiettivo è chiaro: ottenere il riconoscimento dei titoli di abilitazione conseguiti in Romania: per raggiungerlo impugneremo la nota, impugneremo il silenzio dell’Amministrazione, impugneremo i decreti di rigetto e non ci fermeremo in Italia ma chiederemo alla Corte Europea di vigilare sull’Italia!
Il presidente